Campanili e campanilismo tra Fregona e Osigo
Mi hanno sempre affascinato le rivalità tra i paesi della pedemontana. Ma questa storia ha davvero dell’incredibile. Possiamo proprio dire che è una vicenda di puro campanilismo, perché il protagonista è proprio…..il campanile! O meglio, i campanili di Fregona e della sua frazione Osigo. Tra i due centri ai piedi del Cansiglio ci sono sempre state competizioni, i primi si sentivano cittadini, gli altri erano considerati montanari. Era l’epoca in cui a Fregona si stava costruendo il campanile, quello che ci accoglie a sud del paese, noto per la sua vertiginosa scala a chiocciola che solo i più impavidi riescono a salire. Anche gli Osighesi stavano costruendo il loro campanile e si dice che quando essi passavano davanti alla nuova costruzione sul piazzale di Fregona, gli abitanti del capoluogo erano pronti ad osservare «vien qua, vien qua, verdi la rebalta che te dae do scaie così podé finir prima de noialtri el vostro capolavoro». Siccome la cosa si stava ripetendo da parecchio tempo ormai, gli Osighesi idearono uno scherzo. Una notte colmarono un carro di letame, lo condussero a Fregona di fronte al campanile in costruzione e lo scaricarono piantando un vistoso cartello con scritto “la grassa la colta, vedaré che campanil!”. La mattina seguente i Fregonesi ebbero un bel da fare per liberare la piazza dal letame e da allora non aprirono più bocca al passaggio degli Osighesi che, soddisfatti, se la ridevano sotto i baffi!