Da Montaner al Col Alt sul Sentiero Pagnoca
Tempo di percorrenza: 3h 30’
Aumento di quota D+: 644 m
Distanza: 10,3 km
Grado di difficoltà: E
Montaner, frazione di Sarmede, sorge in una splendida posizione panoramica ai piedi del Cansiglio. La sua storia si lega al movimento della Resistenza, tanto che uno dei sentieri è dedicato al comandante partigiano Giovan Battista Bitto, detto Pagnoca. Il percorso raggiunge il Col Alt, posto sul confine orientale della dorsale prealpina trevigiana. La salita è sul sentiero 1061, il ritorno sul 1061A.
L’ITINERARIO
Si parte dalla chiesa di San Pancrazio dove inizia il sentiero Pagnoca n.1061. Dopo un passaggio tra le case, percorriamo un bel tratto delimitato da muri a secco fino a giungere alla chiesetta del Santo in un punto panoramico favorevole. Camminiamo per un chilometro e mezzo su strada cementata, in parte sterrata, che attraverso la località di Lama Rossa ci porterà alla Casera Col de Faè. Ci teniamo a sinistra e, dopo la Lama dell’Erbin, incontriamo un bosco di faggi per poi immetterci sulla strada del Faidel che scende dal Bosco del Cansiglio. La percorriamo in discesa passando nei pressi del Museo dei Carbonai di Lamar, quindi deviamo a destra sulla strada che conduce alla cima del Col Alt (866 m) dove sorge un monumento dedicato ai partigiani. Ritorniamo sui nostri passi per 400 m e deviamo a sinistra seguendo il sentiero n.1061A che incontra la Casera Gnesìna, così chiamata dal soprannome degli storici proprietari De Martin. Fu la base operativa di alcune formazioni partigiane durante il periodo della Resistenza ed oggi versa in stato di abbandono. Continuiamo la discesa seguendo tratti di sentiero e strade forestali, passando a fianco di numerose casere. Aggirata la Val Desia, arriviamo alla chiesetta del Santo dove ripercorriamo il sentiero di andata ritornando nuovamente a Montaner.
Traccia GPS nel canale Wikiloc: https://it.wikiloc.com/wikiloc/user.do?id=5704141
DA SAPERE
Pagnoca è stato il nome di battaglia del partigiano Giovan Battista Bitto. Nato nel 1919, divenne comandante del gruppo brigate Vittorio Veneto e vicecomandante della Divisione Nino Nannetti. Il 27 marzo 1944 coordinò la prima salita in Cansiglio da parte di un gruppo di giovani partigiani che diedero il via alla Resistenza sull’altopiano e nel Vittoriese. Uomo di grande carisma, astuto, coraggioso, intuì che Don Faè, il parroco del paese, stava cadendo in una trappola perpetrata dai tedeschi che volevano informazioni su di lui. Ma Pagnoca, il “Che Guevara de casa nostra”, radunò i suoi ragazzi e riuscì a salvarsi rifugiandosi al Col Alt sopra Villa di Villa, cambiando così il corso della storia.