Giuseppe Grava è andato avanti.
Se ne è andato Giuseppe Grava, pittore e medaglista di Revine. Di lui ho un ricordo bellissimo in quanto si è sempre dimostrato gentile e professionale di fronte alle mie ricerche storico culturali della fascia prealpina. Ricordo perfettamente le sue parole, scandite con grande precisione a proposito di temi come la fienagione, la toponomastica, i termini dialettali di un tempo. E le leggende, che lui amava trasformare in disegni che arricchivano i testi del nipote Giovanni Tomasi. Molti si ricorderanno le vicende di Santa Ottilia e del “Cagador del Orlando” raffigurate alle pareti dell’osteria di Tovena, oppure la grafica degli attrezzi da lavoro di un tempo inseriti nei libri di Revine o di Lago. E i famosi acquerelli raffiguranti scene e paesaggi rurali dei suoi amati borghi revinesi. Nel mio cassetto custodisco gelosamente una delle sue medaglie, dedicata alla Strada Regia di Alemagna di cui ho ampiamente parlato nei giorni scorsi. “Bepi Grava” è stato anche protagonista di uno dei miei documentari girati con Telebelluno, Pian de le Femene – Visentin. La foto, scattata il 4 maggio 2014 durante le riprese del film, lo ritrae con il suo immancabile ed elegantissimo Ascot. Se ne va così uno dei maggiori uomini di cultura della pedemontana trevigiana.