Il battito di Pove
Ci sono serate dove senti che c’è energia. Che la gente ti osserva e segue quello che dici, con passione. Perché, in fondo, lo hanno detto ieri “il nostro Monte Grappa”. Quella conca così bella e soleggiata è uno dei posti più belli del Massiccio. E più allegri. Li conoscete i Colli Alti? Si. Allora ditemeli…silenzio. Quando ho cominciato a scandire i nomi “Col Calzeron, Col del Gallo, Col Raniero…eccetera” giù applausi, perché una signora ha pure detto che vanno insegnati a scuola ai bambini come l’Ave Maria, i Colli Alti. Questo è il Grappa per la gente di Pove, ricordo, attualità, impegno. E poi volete mettere che dopo 31 volte che ripeto dei Zanchetta, gli ultimi scalpellini, quelli del gioco degli scacchi gigante di Yoko Ono per capirci, non me lo vedo arrivare al firmacopie, proprio lui? O la mamma della Donazzan così gentile a chieder di me, la Pecora Nera sempre presente nei miei racconti, la Regina di Pove, la magica Arianna che ancora mi fa pensare ai miei tendini demoliti a caccia di sentieri e poi sindaco in prima fila, anche lui con foto e libro in mano, consigliere e assessore, alias Fiorella che mi ha introdotto con una passione e delicatezza che già diceva tutto su come hanno voluto questa bellissima serata, la prima di Incontri d’Autunno 2024. E con cosa potevo andarmene dalla sala? Ma ovviamente con una bottiglietta del nettare giallo de Poe. Grazie a tutti amici per essere stati ancora con me.