Perché le colline sono uniche
L’Unesco nel 2019 ha inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, secondo 3 criteri:
1) terrazzamenti fatti a mano (i "ciglioni" risalenti al XVII sec)
2) alternanza vite e bosco (paesaggio a mosaico)
3) colline a corde (anche dette hogback)
È proprio quest’ultimo elemento che ha deciso tutto, in quanto si presenta una conformazione geologica davvero unica e sorprendente: le colline non sono isolate, ma seguono delle piccole dorsali, come una serie di piccole catene montuose parallele tra loro. Sono sostanzialmente 4 le “corde” che si vedono zoomando con Google Maps, ma anche osservandole dal Pizzoc e dal Cesen.
Ma vi è un punto di vista che rende ancor più l’idea.
Scendendo dalla Costa di Fregona, ci troviamo questo spettacolo della natura in sezione. Nella foto, da sinistra, il Colle di San Paolo, il Monte Altare e il Monte Baldo, facenti parte delle corde n.1, 2 e 3. Manca all’appello la corda n.4, quella più giovane di tutte che passa per il Col de Fer, Colle di San Gallo, Monte Villa e Monte Cisa. Questa corda, ad est, si confonde con le colline di Confin e Cozzuolo, perdendo l’uniformità. Curiosità: le colline a corde in realtà proseguono anche dopo Vittorio Veneto, tramite le Coste di Fregona (dove è stata scattata la foto) e di Serravalle. Per convenzione però, Unesco ha circoscritto l’area appena prima della città.