Praderadego, valico del ricordo
La storia di Praderadego è davvero avvincente. Come il San Boldo e il Passo di Monte Frasconi (attuale Pian de le Femene) il valico rappresentava una via alternativa altamente strategica rispetto alle più trafficate strade del Fadalto e della stretta di Quero. Di qui sono passati condottieri e mercanti, e tanti pellegrini che dalla Mittel Europa scendevano verso Roma e la Terra Santa in particolare nel periodo compreso tra l’XI e il XVI secolo d.C.. Questi storici flussi di persone imposero necessariamente la nascita di strutture ricettive e segni devozionali. Ecco nascere quindi una locanda con annessa osteria, che tutti conosciamo simpaticamente come “Vin e Pit”, oltre ad una piccola chiesetta che anticamente era intitolata a San Gottardo, guarda caso patrono dei viandanti, oggi a San Fermo e San Rustico. Poco distante, verso il trevigiano, sorge una casa che in passato fu anch’essa osteria, chiamata Stella delle Alpi. Era in concorrenza con Vin e Pit e secondo la memoria storica degli anziani, a quei tempi non erano rari battibecchi tra bellunesi e trevigiani che, con qualche bicchiere di troppo, se le davano di santa ragione. Forse per questo alcuni studiosi ritengono che il toponimo "Praderadego" derivi da "prato della contesa". Oggi tutte queste strutture sono tristemente chiuse, perché il passo non ha più una valenza strategica e commerciale. Sul passo vi è una lapide che ricorda Maria Ganz, locandiera di Vin e Pit tra il 1906 e il 1972.