Quel misterioso tempietto ai piedi del Monfenera
Gabriele Farronato sta al Monte Grappa come Giovanni Tomasi sta alle Prealpi. Equazione forse un po' azzardata, ma è tanto per dare un’idea sugli storici che ho incontrato nel mio girovagare tra i monti. Perché ieri sera, il Farronato ha ripreso un suo vecchio lavoro sulle pergamene degli Onigo e mi è tornata in mente una vicenda a proposito di questa nobile famiglia trevigiana, estinta con la morte della perfida Teodolinda, ultima della dinastia. Nel mio prossimo libro sul Monte Grappa, il primo itinerario parla proprio dei Conti Onigo. Il sentiero 221 a Pederobba passa a fianco di un tempietto che custodisce i resti della nobildonna, assassinata l’11 marzo 1903 dal bracciante bellunese Pietro Bianchet a causa di dissapori legati a questioni lavorative. Nel sarcofago ipogeo ci sono anche i genitori Guglielmo e Caterina. Attorno a questa vicenda, misteri e leggende che sarebbero stati pane per i denti di Agatha Christie, ma prima di lei è arrivato lo scrittore trevigiano Gian Domenico Mazzocato che, dopo attenti studi e viaggi nella terra dei Valdesi, ha raccontato luci e ombre nel romanzo “Il delitto della contessa Onigo” e in altri saggi. Perché il Grappa è anche un po' thriller.