Alla scoperta dei Casteari
Casteari, avete letto bene, non è un errore. Così chiamano la chiesa di Castello Roganzuolo dalle inconfondibili otto arcate posta sopra una collina a dominare la pianura. Una località di passaggio per frettolosi automobilisti, trovandosi a due passi della Pontebbana, in realtà propone per chi la visita scorci paesaggistici, elementi culturali, architettonici e religiosi davvero inaspettati. Siamo nell’estrema periferia sudorientale della cosiddetta Commitment Zone, ben lontani dal tipico paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Qui, al contrario di comuni vicini, ritroviamo in parte il paesaggio collinare, che presenta però aspetti geologici del tutto differenti. Ed infatti si scopre che il piccolo rilievo isolato dove sorge Castello Roganzuolo in realtà è nato dall’azione dell’antico ghiacciaio del Piave proveniente dal Fadalto e dalla stretta di Serravalle, tutt’altra cosa quindi rispetto alle Colline Unesco che vennero generate da spinte tettoniche. Più a sud il comune sfuma verso la pianura agricola e dei Palù in frazione di San Fior di Sotto, restituendo così un tipico paesaggio rurale. L’itinerario proposto nell’ultimo numero del Quindicinale ci porta tra le frazioni di Castello Roganzuolo e San Fior “capoluogo”, un viaggio tra le eccellenze artistiche del Tiziano e del Cima in una parte importante di terra trevigiana.