Castelfranco e il Grappa

Ieri sera nella città del Giorgione c’era un pubblico tosto, di grandi appassionati del Grappa. Chi conosce a menadito i sentieri, anche scomparsi, come quello che correva a metà costa lungo la spalla che guarda San Nazario. E poi c’era chi ha collaborato per rivedere la Mappa Tabacco, come Giuseppe Caon che ha contribuito finalmente a metter al suo posto il Col Formiga e il gomitolo di intrecci tra il 109 e il 106. Oppure chi conosce una storia poco nota del loculo 107 e i suoi mazzetti di fiori con le conchigliette. Mica facile parlare davanti ad esperti, eppure hanno apprezzato eccome. E poi, una sala così piena (con tantissimi giovani, tra l’altro) dopo tante presentazioni, è segno che il Massiccio incanta, incuriosisce, piace. Ringrazio tutti, dal Comune ospitante nella bella biblioteca con il sottotetto in legno, a Edoardo Doria della Libreria Massaro. Ma un bel grazie vada al CAI Castelfranco Veneto che festeggia, pure, i primi 100 anni: c’era il presidente Paolo Baldassa e una corposa schiera di soci. E grazie a Sabrina Salvestrin che mi segue appena può con la sua magica fisarmonica e, ovviamente, grazie a voi amici della montagna che mi ascoltate sempre con entusiasmo. Avanti così.