Il balcone panoramico delle Prealpi
La Pèra
Tempo di percorrenza: 3h 30’
Aumento di quota D+: 657 m
Distanza: 9,4 km
Grado di difficoltà: E
La chiamano “Pèra”, un nome che richiama la pietra e non il frutto. Questa particolare formazione rocciosa attira gli escursionisti sulla sua sommità per un nobile motivo: il panorama. Da lassù, lo sguardo abbraccia la pianura fino alla laguna e, nelle giornate più limpide, giunge fino ai Colli Euganei. Una tappa che rappresenta un must nel proprio diario di escursioni.
L’ITINERARIO
Dal Passo San Boldo, di fronte al ristorante Laris, seguiamo via Brigate Alpine, detta anche La Caldella, che coincide con il segnavia n.990. Dopo alcuni tornanti, all’altezza del Fontanel del Laip, lasciamo la strada per imboccare un sentiero che si addentra nel bosco e conduce alle panoramiche Casere Vanon. Da qui, in breve, raggiungiamo il crinale che collega il Monte Cisa con la Pèra, che raggiungeremo scendendo di quota. Tornati sui nostri passi, proseguiamo dritti verso la Cisa e, poco prima del Monte Cimone, deviamo a sinistra seguendo i cartelli per il Passo San Boldo, che raggiungiamo ripercorrendo la strada di andata. L’itinerario è una sintesi del percorso n.26 del libro Riscoprire le Prealpi Trevigiane.
Traccia GPS nel canale Wikiloc: https://it.wikiloc.com/wikiloc/user.do?id=5704141
DA SAPERE
La Pèra è spesso confusa con il Torresel, un promontorio erboso sottostante. Il nome “Pèra” deriva dal dialetto e significa “pietra” (con “è” aperta, non chiusa come il frutto). Per gli abitanti di Tovena è nota anche come "Croda del Pravadof", che deriva dall’antico termine “Pra da Dorc”; considerando che il “Dorc” è il nome dello sfalcio del fieno di luglio. Simile ad altre formazioni delle Prealpi, come il Crodon del Gevero e i “Crép” del Visentin, la Pèra è composta da Calcare Selcifero, una roccia particolarmente dura che ha resistito all’erosione.