La Val Cornosega

Tempo di percorrenza: 2h

Aumento di quota D+: 383 m

Distanza: 4,2 km

Grado di difficoltà: E

Meno nota rispetto alla vicina Valle di Santa Felicita, la Val Cornosega a Semonzo del Grappa resta fuori dai percorsi più battuti, complice la sua posizione defilata e la scarsa segnalazione sulle mappe. Situata in una zona di transizione linguistica tra il dialetto trevigiano e quello vicentino nasconde un fascino particolare, sia per il suo paesaggio selvaggio, sia per la sua interessante conformazione geologica. L’itinerario proposto percorre un bellissimo sentiero che ne aggira l’intero perimetro a mezza costa.

L’ITINERARIO

Da Semonzo del Grappa, si segue via dei Portoni fino al capitello della Madonna, dove, sulla destra, si imbocca un sentiero di sassi che sale fino all’imponente briglia sulla Val Cornosega, costruita durante il ventennio fascista (vi si nota, scalpellato, il simbolo del fascio). Poco oltre, sulla sinistra, inizia il percorso ad anello (quota 389 m), che si affronta in senso orario. Si risale il ripido versante della valle con un suggestivo sentiero a tornanti, che guadagna rapidamente quota lungo il margine orientale della Val Cavallo. Arrivati al 40° tornante (648 m), si abbandona il sentiero che prosegue per Casara Girotto, mentre noi deviamo a destra. Da qui in poi, si percorre una spettacolare linea di mezza costa che avvolge la Val Cornosega. Questo tracciato, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato nel dopoguerra per interventi di rimboschimento, si mantiene tra i 700 e i 750 m di quota, alternando tratti panoramici a passaggi esposti. Si attraversano alcune vallecole minori prima di oltrepassare il versante opposto della valle principale, dove si intercetta un sentiero ripido, segnalato da bollini blu: il Sentiero Giangio. Questo ci permette di chiudere l’anello, tornando al punto di partenza.

Traccia GPS nel canale Wikiloc: https://it.wikiloc.com/percors.../la-val-cornosega-201861882

DA SAPERE

La Val Cornosega è una valle tributaria del Massiccio del Grappa, formatasi attraverso l’erosione dei rilievi circostanti e il trasporto di detriti verso il fondovalle. Questa dinamica ha portato alla creazione di un conoide di deiezione, un ampio deposito di materiali alluvionali che si estende allo sbocco della valle con una tipica conformazione a ventaglio. Su questa terrazza naturale, più stabile rispetto ai versanti scoscesi e, allo stesso tempo, leggermente sopraelevata rispetto alla pianura, si sono sviluppati gli insediamenti posti tra Semonzo e Borso del Grappa, come accaduto di frequente in tutte le valli alpine. Ne sono un esempio quelli in Valsugana (Telve, Levico) e lungo la Val d’Adige (Lavis, Trento e Rovereto).