Le Scale di Primolano, quanta storia
Ricordate da bambini quando si facevano le Scale di Primolano? “Mamma mi fa mal la macchina!”. Perlomeno così capitava a me. Oggi, grazie all’itinerario di Trodoi/Trails n.17, ho rivisto quei luoghi sotto un'altra veste, quella della storia, che proprio non conoscevo. Primolano è un luogo ricco di cultura, essendo posizionato strategicamente tra la Valsugana, il Canale del Brenta e il Feltrino. Per questo vennero erette nei secoli alcune strutture difensive, tra le quali il Castello della Scala, risalente al 1260, parte di un sistema che comprendeva anche il vicino Covolo di Butistone. Nell’Ottocento fu edificata la Tagliata della Scala e quella delle Fontanelle di cui ci restano alcuni elementi nei pressi dei tornanti della strada che conduce a Fastro. Il sistema fortificato che osserviamo lungo l’anello fu edificato dal governo italiano tra il 1892 e il 1895 con il compito di sbarrare l’accesso alla Valsugana, al Canale del Brenta e a Feltre nel timore di un’invasione dell’Austria dopo l’esito della Terza Guerra d’Indipendenza del 1866. Si compone della Tagliata della Scala (inferiore) e delle Fontanelle (superiore), collegate tra loro da un camminamento coperto. Paradossalmente l’opera non ebbe mai rilevanza storico-militare: nel 1915 allo scoppio della Grande Guerra fu coinvolta soltanto una decina di giorni per consentire il primo balzo verso l’Altopiano dei Sette Comuni delle truppe italiane. Nemmeno nel 1916 ebbe ruolo strategico, durante la Strafexpedition e anche con la rotta di Caporetto venne coinvolta parzialmente, in quanto il fronte difensivo fu approntato più a sud. A guerra finita il vecchio confine di Primolano scomparve dalle mappe e i forti persero ufficialmente la loro funzione.