La stecca prealpina - Giorno n.19
Si dice che dietro ad ogni leggenda ci sia un fondo di verità. Calza a pennello questo pensiero a Soller, piccolo borgo della pedemontana posto tra Tovena e Revine, dove si racconta che nel Quattrocento un turco a cavallo raggiunse la sommità delle Fratte, la lunga collina che delimita a sud la valle, con l’intenzione di colpire la chiesa di Santa Giustina. Si appostò sul punto più elevato, sopra un grosso masso, prese la mira con l’arco e cominciò a scagliare le frecce verso la piccola chiesetta. Ma qualcosa andò storto perché all’improvviso il destriero cominciò a dimenarsi, le sue zampe affondarono nella roccia divenuta tenera e il feroce cavaliere fu disarcionato. Così, per volontà divina, la chiesa fu salvata dall’attacco nemico e nella vallata ritornò la pace. Da allora, a Soller, ogni 7 ottobre si fa festa. La leggenda della Croda del Turco in realtà ci porta indietro nella storia, nel periodo di conflitto tra l'Impero ottomano e la Repubblica di Venezia. Anche in Veneto, ancor prima in Friuli, ci furono scorribande di inarrestabili predoni, mercenari di fede musulmana provenienti dalla Bosnia. Si muovevano a cavallo agli ordini di ufficiali turchi con azioni fulminee ed imprevedibili ed erano feroci e selvaggi. L’avanzata dei turchi coinvolse anche il limite orientale trevigiano, tanto che il castello di Villa di Villa a Cordignano fu assediato e dato alle fiamme dagli invasori che arrivarono a lambire San Fior. Psicosi e terrore regnavano tra la popolazione, ecco quindi scaturire questa storia di fantasia, ancor più misteriosa se si pensa che l’intitolazione a Santa Giustina della chiesa di Soller non è casuale, perché nel giorno della sua ricorrenza, il 7 ottobre 1571, la flotta navale della Lega Santa sconfisse quella turca nella battaglia di Lepanto, scongiurando così l’avanzata ottomana nel mediterraneo. Sappiamo che i fori nella roccia sono soltanto semplici erosioni del tempo, ma per gli abitanti di Soller resta fissa l’idea che siano le impronte lasciate dal destriero venuto dall’est.
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