La stecca prealpina - Giorno n.34
Del disastro aereo del Fadalto se ne è già parlato ampiamente, io stesso ho scritto qualcosa in merito ed ho pure realizzato un documentario. Oggi voglio raccontarvi altri particolari rimasti nel cassetto, intrighi amorosi e delitti degni di un giallo di Agatha Christie in chiave prealpina. Sappiamo tutti che l’aereo dell’Aeralpi stava procedendo da Venezia a Cortina in quel maledetto 11 marzo 1967. A bordo del bimotore Twin Otter il comandante Mario Bignetti, il copilota Giovanni Jalla, il pilota dell’Alitalia Aldo Tait, l’attore Gastone Bettanini e il barman veneziano Gino Belliato. La virata improvvisa, la fitta nebbia, lo schianto sopra il Fadalto, si salvò soltanto l’attore che fece la parte di Carlon nel film con Alberto Sordi “Il Vedovo” diretto da Dino Risi. Il resto è storia recente, con la commemorazione che abbiamo organizzato due anni fa insieme ai parenti delle vittime giunti da tutta Italia, là dove oggi sorge il cippo al Colét del Concanin ai piedi del Faverghèra. Ma andiamo per ordine:
LA VALIGETTA
L’attore Gastone Bettanini, non appena estratto dall’abitacolo con una gamba rotta, si stava preoccupando per una valigetta che aveva con sé. Dalle interviste è emerso che contenesse molto denaro, in dollari, necessario per l’acquisto di un appartamento che il regista Enrico Maria Salerno aveva commissionato a Cortina.
IL DELITTO DI ACAPULCO
L’anno seguente al disastro, la società aerea Aeralpi chiuse i battenti. L’allora presidente, il conte Cesare d’Acquarone, il 4 gennaio 1968 venne assassinato con cinque colpi di pistola nella sua villa di Acapulco. Le indagini puntarono il dito sulla suocera del ricco imprenditore che ammetterà di aver sparato per errore mentre maneggiava l’arma. Ma la figlia Chantal ancora oggi si oppone a questa tesi. «Mia nonna non uccise papà, io so chi è stato», ha dichiarato il 14 marzo dello scorso anno al settimanale Oggi. Il caso è ancora aperto.
PATTY PRAVO
Gino Belliato, che svolgeva l’attività di barman a Cortina, pare fosse coinvolto in una relazione sentimentale con la cantante Patty Pravo. Ho raggiunto al telefono la figlia Nicoletta Belliato che ci può raccontare un curioso particolare in merito. «Mio padre Gino gestiva a Mestre un locale notturno, l’Excalibur, poi ebbe la fortuna di poter lavorare al King di Cortina che all’epoca era un bar di tendenza frequentato da vip. In famiglia ho sempre sentito dire che egli avesse allacciato un’amicizia particolare con Nicoletta Strambelli, che noi tutti conosciamo per Patty Pravo. Quando sono nata, due anni prima dell’incidente, papà partì dall’ospedale di Mestre per andare all’anagrafe con in mano il nome di Barbara, così sarei stata battezzata. Si racconta che per strada avesse incrociato la cantante e che si fosse fatto accompagnare da lei per registrare il nome, ma che all’ultimo minuto fosse stato convinto di cambiarlo in Nicoletta, come il suo. Vi lascio immaginare la reazione di mia mamma…».
(in foto: Gino Belliato al banco dell’Excalibur di Mestre con alcune avventrici)
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